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Intervista a Paola Vinciguerra (psicoterapeuta): ‘usarli oltre le 6 ore al giorno influisce negativamente sulla concentrazione e genera disturbi fisici’. L’uso dei device personali per ‘uso didattico’ è un’iniziativa annunciata dal ministero dell’Istruzione, alle prese, in questi giorni, con una circolare per sdoganare lo smartphone in classe.
“Mi confonde aver notato come nella Commissione insediata dalla ministra Valeria Fedeli, che doveva decidere sull’appropriatezza dell’uso degli smartphone in classe, non fossero stati invitati a contribuire nella decisione esperti con competenze sullo sviluppo cerebrale e psicologico dell’essere umano. Non mi pare di aver individuato nella Commissione neurologi, psichiatri, psicologi, psicoterapeuti, e specialisti dell’età evolutiva. Come è possibile prendere decisioni di così grave rilevanza senza tenere in considerazione quale potrebbe essere l’impatto della decisione stressa sullo sviluppo cerebrale e di personalità dell’individuo? Come non si sia considerato questo come primo requisito rispetto alla decisione?”
Il Web per amico.
UN USO RESPONSABILE DELLA RETE: MANUALE PER GENITORI
Poliziadistato
Internet, come sappiamo, è uno strumento sempre più utilizzato dai giovani perché rappresenta una straordinaria opportunità di informazione, apprendimento, svago e comunicazione che li supporta nello svolgimento delle attività quotidiane, dallo studio all’entertainment. Come ogni mezzo, oltre ai vantaggi, ha anche dei difetti: violenza, razzismo, pornografia, pedofili in agguato dietro chat, forum apparentemente innocui o linee telefoniche a pagamento celate dietro siti Web.
È necessario che i genitori ne sappiano di più sui meccanismi di Internet e sulla attrattiva che esercita sugli adolescenti. Così come i genitori scelgono i libri che compongono la biblioteca dei propri figli, approvano i contenuti che ritengono idonei per loro, ugualmente è giusto fare per Internet: visitare i siti, valutarne i contenuti e successivamente consentire ai ragazzi l’esplorazione. I genitori, confrontandosi con questa nuova tecnologia, possono dare indicazioni ai propri figli dei pericoli potenziali che si nascondono in Rete. È necessario parlare con franchezza ai ragazzi e lo si può fare solo se coscienti del funzionamento.
Così come ognuno dà ai propri figli delle regole su come dovrebbero comportarsi con gli estranei; su quali spettacoli televisivi, film e video guardare; in quali negozi entrare; quanto lontano da casa andare; allo stesso modo è importante stabilire regole per l’uso di Internet. Occorrerà anche assicurarsi che esplorare il Web non prenda il posto dei compiti, delle attività sociali o di altri importanti interessi.
Regole per un’esplorazione sicura
Proprio come dite ai vostri figli di essere diffidenti verso gli estranei che incontrano, dovete dir loro di essere prudenti con gli estranei in cui si imbattono in Internet.
È importante insegnare ai figli alcune regole base per un uso sicuro di Internet. Mai dare informazioni personali, quali nome, indirizzo, numero di telefono, età, razza, entrate familiari, nome e località della scuola, o nome degli amici. Mai usare una carta di credito on line senza il vostro permesso. Mai condividere le password, neanche con gli amici. Mai accettare un incontro di persona con qualcuno conosciuto on line.
Mai rispondere a un messaggio che faccia sentire confusi o a disagio. Meglio ignorare il mittente, terminare la comunicazione e riferire quanto accaduto immediatamente a voi o a un altro adulto di cui si fidano. Mai usare un linguaggio offensivo o mandare messaggi volgari on line.
Se vostro figlio si imbatte in una brutta esperienza e viene a riferirvelo, lodatelo e ditegli che ha fatto la cosa giusta. Ricordatevi che i bambini hanno spesso la convinzione che sia colpa loro se qualcuno usa un linguaggio osceno o fa loro delle avances. Dite subito che non siete in collerae che non è assolutamente colpa loro. Ricordate ai vostri figli che non siamo circondati da persone cattive, ma che su Internet ci sono alcune persone che fanno cose sbagliate e che è fondamentale stare attenti, proprio come starebbero attenti se un estraneo li chiamasse al telefono, suonasse alla porta o li fermasse per strada.
Prosegue con:
UN USO RESPONSABILE DELLA RETE: MANUALE PER GENITORI pag. 6 Regole per un’esplorazione sicura pag. 7
Segnali d’allarme nei ragazzi pag. 9
Strategie da usare con i ragazzi Internet-dipendenti pag. 10
LA RETE pag. 12
Esplorare Internet Cosa si intende per esplorazione? Regole per un’esplorazione sicura? pag. 13
La posta elettronica pag. 14
Cos’è la posta elettronica? Cosa bisogna sapere per farne un buon uso? La chat Cos’è la chat? Come si usa la chat? pag. 15
Il blog Cos’è un blog? Cosa bisogna sapere? I giochi on line pag. 16
Cosa sono i giochi on line? Come si usano? Cosa bisogna sapere?
I CYBERBULLI pag. 17
Chi sono i cyberbulli? Suggerimenti per affrontare i cyberbulli
I CYBERPEDOFILI pag. 18
Chi è il cyberpedofilo? Suggerimenti da dare ai propri figli su come affrontare i cyberpedofili
BIBLIOGRAFIA pag. 19
APPENDICE pag. 20 La connessione a Internet Strumenti per la sicurezza e la protezione dei minori Strumenti per la sicurezza della Rete
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Orientamenti per l’apprendimento della Filosofia nella società della conoscenza.
MIUR
Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
Presentati il documento sugli orientamenti per l’apprendimento della filosofia e una proposta di Sillabo di filosofia per competenze.
1 . Verso il rinnovamento metodologico
Le profonde trasformazioni avvenute negli ultimi decenni e le sfide poste dal complesso scenario della contemporaneità a livello internazionale e nazionale in termini di globalizzazione e migrazione, ridefinizione del capitale e del lavoro, rivoluzione tecnologica e informatica, stanno determinando un radicale cambiamento delle strutture economiche, sociali, politiche e culturali nei paesi occidentali. Da tempo la richiesta di competenze e professioni sempre più qualificate e innovative per tutti, in età scolare e lungo tutto l’arco della vita, avanzata dalla società della conoscenza, nonché la necessità di garantire a ciascuno il diritto allo studio e il successo formativo, posta dalla società democratica, stanno ridefinendo il ruolo del sapere e dell’educazione anche nel nostro paese. La recente Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione del 2015 opportunamente richiama tale scenario e indica in modo incisivo il compito dell’istruzione e la natura della funzione educativa per realizzare una scuola aperta, equa e inclusiva, in grado di rendere tutti gli studenti protagonisti della costruzione del proprio percorso di conoscenza oltre che cittadini autonomi e consapevoli.
Appare evidente che le finalità formative dettate al sistema scolastico nazionale dall’attuale impulso normativo rappresentano l’ambito di riflessione affinché ciascun professionista dell’educazione si interroghi sull’apporto che può dare alla realizzazione di un apprendimento focalizzato sull’attivazione di capacità e abilità tali da promuovere la partecipazione democratica e l’autonomia lavorativa della persona.
Per certi versi, la filosofia sembra sollecitata, forse più di altre discipline, a intraprendere tale riflessione, perché porta nella propria storia e nella rilevanza delle proprie dottrine il segno profondo della continuità tra sapere e agire. Non a caso da più parti si sottolinea la sua importanza nella formazione del capitale umano, culturale e sociale per il contributo ad alimentare libertà di pensiero, autonomia di giudizio, forza dell’immaginazione, e a sviluppare intelligenze flessibili, aperte, creative, indispensabili per orientarsi nel mondo.
In più, nella dimensione di internazionalizzazione dell’istruzione, l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, sottoscritta dalle Nazioni Unite nel 2015, col suo programma di azione per le persone e il pianeta teso a rafforzare la pace e la libertà, a combattere la povertà e la discriminazione, a realizzare pienamente i diritti umani di tutti, l’uguaglianza di genere e l’emancipazione di tutte le donne e le ragazze, rappresenta un’ulteriore spinta a promuovere lo studio e la pratica della filosofia nellaformazione dei giovani e lungo tutto l’arco della vita.
Prosegue con:
Capitolo 2 Pensiero critico e dialogo
Capitolo 3 Filosofia e didattica per competenze
Capitolo 4 Filosofia e didattica integrata
Capitolo 5 L’apprendimento della filosofia nell’istruzione tecnica e professionale
Capitolo 6 Philosophy across the curriculum with CLIL
Capitolo 7 Le risorse di apprendimento: i nuovi strumenti e l’idea di un lessico
filosofico a costruzione cooperativa
Capitolo 8 Capacità critica e prove di esame
Capitolo 9 Filosofia, alternanza scuola lavoro, orientamento
Capitolo 10 La formazione dei docenti di filosofia nel quadro del rinnovamento
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TUTTORISORSE
1.Articoli, riflessioni pedagogiche, metodologiche e didattiche.
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4.Invia, segnala o illustra una risorsana
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La Grande Muraglia (長城T, 长城S, ChángchéngP), nata come Wanli changcheng (萬里長城T, 万里长城S, Wànlǐ ChángchéngP, Grande muraglia di 10.000 Lǐ[1]), consiste in una lunghissima serie di mura situate nell’odierna Cina.
Costruita a partire dal 215 a.C. circa per volere dell’imperatore Qin Shi Huang (秦始皇S, Qín Shǐ HuángP, Ch’in Shih-huangW, letteralmente “Primo Imperatore della dinastia Qin”) – lo stesso a cui si deve il cosiddetto Esercito di terracotta di Xi’an – la sua lunghezza è stata considerata, fino a poco tempo fa, di 6.350 chilometri con altezze variabili.
Dalle misurazioni effettuate nel 2009 con più recenti strumentazioni tecnologiche (raggi infrarossi, GPS), la Grande Muraglia risulterebbe lunga 8.851,8 chilometri, circa 2.500 in più di quelli stimati[2] (di cui circa 350 km di trincee e circa 2250 km di difese naturali).
È stata dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità nel 1987 e inserita nel 2007 fra le sette meraviglie del mondo moderno.
Soluzione #ArduinoCTC per la Scuola. Realizziamo un semplice ausilio per comunicare con chi non ha voce. Ne parlerò a Futura in un workshop sold out il 19 Gennaio in occasione del compimento del secondo anno del #PNSD.
Il dispositivo prevede 3 pulsanti, uno speaker ed una scheda Sd. Ogni volta che si preme un tasto prestabilito viene emesso un file audio, nel nostro caso , sì, no, non ho capito puoi ripetere.
Il sommario o il menu di un’Unità Didattica Digitale, semplice o complessa, può rappresentare un valido strumento per agevolare non solo l’apprendimento ma un ottimo aiuto nell’identificare gli steps del percorso realizzativo. Occorre quindi progettarlo e integrarlo nei contenuti del corso con particolare attenzione.
Di seguito sei esempi per ispirare il tuo sommario:
Indicatore di avanzamento
Progress Tracker
Il sommario si aggiorna per tenere traccia dell’avanzamento dello studente.
David Anderson
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Ecco un modello elegante con un design elegante, caratteri di design (gratuiti!) E un menu personalizzato per tracciare i progressi degli studenti.
Nicole Legault
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Sommario in grado di tracciare i progressi dell’alunno inclusi badge, statistiche sui risultati e altro ancora.
Evangelos Neochoritis
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Stephanie Harnett
Specialista dell’apprendimento digitale
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Ashi (Neha) Tandon
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